8 giorni per diventare furba - Raffella Fenoglio
Trama
Camilla Costa ha quasi quattordici anni e una reputazione di
cui farebbe volentieri a meno. A scuola è per tutti ” l'impedita", quella
timida, nerd, appassionata di fumetti e fotografia, che non ha mai baciato un
ragazzo. Stanca di questo nomignolo, cerca di cambiare se stessa e diventare
una "furba", proprio come le ragazze più popolari della scuola. Così,
mentre la mamma è ricoverata in ospedale per complicanze dovute a una
gravidanza delicata, Camilla porta avanti il suo piano: cambia i vestiti,
taglia i capelli, impara a fumare e fa la corte al tipo per cui ha una cotta.
Ma quando le condizioni della mamma peggiorano, Camilla non si riconosce più...
ma cosa sta facendo!? Vale davvero trasformarsi per piacere a una persona che
ignora chi sia veramente?
Ormai sulla soglia dei 29 anni ripenso alla mia adolescenza
e … e non si discosta poi così tanto da quella di Camilla, protagonista di “8
giorni per diventare furba”.
Ricordo perfettamente le ansie e le paure di voler essere
come gli altri, di voler piacere e tutti i costi, di invidiare profondamente
chi sembrasse avere quella vita perfetta priva di regole.
E le cose per gli adolescenti di oggi non sono per nulla
cambiate.
Ormai viviamo in un’epoca in cui l’apparire è basilare.
Siamo circondati da social in cui vogliamo mostrare solo quella che reputiamo
la nostra parte migliore, in cui volgiamo nascondendo sotto al tappeto quella
parte da “impedita” che possiede ognuno di noi, perché siamo convinti che solo
con una maschera, solo cambiando possiamo piacere.
Camilla è un’adolescente qualunque, Camilla puoi essere
tranquillamente tu.
Si innamora, indossa maschere, cambia se stessa, nasconde la
parte più fragile di sé, arriva a non riconoscersi più.
Deve assolutamente diventare “furba” per poter uscire col
ragazzo che ha sempre desiderato e quindi dà il via a cambi di look, tatuaggi,
tagli di capelli, modifica tutto pur di appartenere a quella cerchia di persone
che sembra “più figa”.
Ormai siamo in un mondo in cui spesso il contenitore conta
di più del contenuto e ciò che importa è il numero di follower. Quel che ci
rende migliori degli altri sono i like che prendiamo.
Siamo intrappolati nella continua ricerca del raggiungimento di un modello che
umanamente non potremmo mai conquistare.
E così passiamo le nostre giornate a cercare di omologarci agli altri seguendo
stereotipi irraggiungibili.
Camilla nel corso del libro cresce, matura, capisce che un bel viso non basta per
farne una bella persona.
Sbatte contro la realtà dei fatti, quella ragazza che è
diventata non le piace e che lei, la sua persona, la sua unicità vale molto più
di un bel faccino da conquistare.
Dalla penna di Fenoglio è scaturito un libro meraviglioso che affronta con delicatezza temi importanti.
Che ricordi avete della vostra adolescenza?
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