La biblioteca di mezzanotte - Matt Haig



 La biblioteca di mezzanotte non è un brutto un libro.

Ma a mio parere non è nemmeno un bel libro.

È semplicemente... un libro.

Nora decide di morire.

Arriva a questa conclusione già nelle prime poche pagine, in maniera, a mio parere, molto frettolosa.

Pensare di voler morire e farlo sul serio sono due cose ben diverse.

Nulla nella sua vita le sembra andar nella giusta direzione, okay, ma “banalizzare” il tutto mi ha fatto subito storcere il naso.

Vive quello che per lei è il giorno peggiore della sua vita: è stata licenziata, le è morto il gatto, rimugina su tutti suoi fallimenti. È sopraffatta. E rassegnata.

Che senso ha continuare a soffrire?

Decide al volo di ingoiare delle pillole e farla finita.

Ma Nora non muore.

Nora si sveglia nella “biblioteca di mezzanotte”, una sorta di limbo dove poter mettere a fuoco gli obiettivi mancati nella propria vita, i rimpianti e rimorsi che la inseguono da tempo.

In questo strano posto ad attenderla c’è miss Elm, la bibliotecaria di quando era bambina, che la guiderà nell’esplorazione dei tanti libri che ricoprono gli scaffali.

Ogni libro presente nella biblioteca darà a Nora la possibilità di vivere una vita diversa.

Di vivere quelle possibilità che aveva deciso di non cogliere.

Le possibilità sono infinite, come sembra infinta la biblioteca.

 Come punto di inizio, Miss Elm le fornisce il suo “Libro dei Rimpianti”, un tomo in cui sono presenti tutte le scelte di cui si è pentita, tutti i rimorsi grandi o insignificanti che la perseguitano.

Così inizia il viaggio di Nora.

Nora sceglie questa possibilità.

Decide di sperimentare altre vite.

Sposa l’uomo che ha lasciato pochi giorni prima del matrimonio, diventa nuotatrice olimpionica, una cantante che si esibisce in stadi con migliaia di spettatori, una glaciologa nell’artico e fa tante altre esperienze.

Nora dovrà decidere quale vita fa per lei.

Ma ripete sempre la stessa storia, ad un certo punto qualcosa va storto, un episodio non va come lei desidera e quindi ritorna nella biblioteca.

È tutto un po’ troppo monotono.

Un libro senza svolte e colpi di scena. Prosegue costantemente in linea retta.

Finale scontato e prevedibile, non bisogna arrivare nemmeno a metà libro che per capire dove andrà a parare l’autore.

 


Durante la lettura ho avuto la sensazione di non entrare mai nelle profondità dei pensieri di Nora, ma di restare sempre ad annaspare in superficie.

Molti dialoghi sono infarciti da frasi che sembrano presi dai baci perugina e alcune riflessioni risultano anche ripetitive.

Pensierini filosofici, anche interessanti, disseminati e abbandonati qua e là.

Un libro però molto godibile e non appesantito dalle tematiche trattate.

Qual è la scelta giusta da fare? Quale vita sceglierà Nora?

Sicuramente la “biblioteca di Mezzanotte” è un inno alla vita.

Non ci sono magiche pozioni che risolvono i problemi come ben sappiamo.

Cambiare il proprio passato è impossibile e la perfezione non esiste.

Nora arriverà a chiedersi chi è realmente, non si riconoscerà davvero mai in nessuna delle altre vite che ha provato.

Un libro che vuol invitare a riflettere. Ma non sempre ci riesce.

 

“Non devi comprendere la vita. Devi semplicemente viverla.”

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