Piranesi - Susanna Clarke

Ho terminato il libro circa una settimana fa e ho ancora le idee confuse.
Mi è piaciuto? 
Onestamente non so rispondere.

Posso dire che è un libro strano. E che probabilmente ha bisogno di essere riletto almeno una seconda volta per essere apprezzato e forse anche compreso veramente.

Piranesi è. Esiste.
La Casa è. Esiste.
L'Altro è. Esiste.
Ma chi siano, come siano arrivati ad essere parte di un mondo non ben definito, come siano nati o siano stati costruiti, non ci è dato sapere.

Piranesi, questo esploratore del mondo, ci racconta la sua storia parlandoci direttamente, descrivendo le sue giornate come se noi fossimo i lettori del suo diario, della sua biografia.
È curioso come Piranesi non sia mai stanco di esplorare il suo mondo, la Casa. Sempre in cerca di un posto nuovo, di nuovi saloni, ma comunque sempre alla ricerca di regole che governino la Casa, di regole che lo aiutino a dare un senso al tutto.

Una figura particolare, un protagonista che inizialmente sembra sereno e senza alcun tipo di dubbio o problema sul suo mondo.
Con l'avanzare delle pagine, scopriremo un Piranesi diverso, indeciso sulle sue azioni. Incontreremo un Piranesi che, nonostante cerchi di utilizzare la logica per risolvere i problemi che gli si presentano, dovrà utilizzare il cuore e lasciare da parte la testa per poter sopravvivere.


La Casa crea e distrugge a suo piacimento.
Eppure a me piacerebbe vedere quei saloni. 
Vorrei aggirarmi fra quelle statue e guardarne le fattezze, ammirare la maestria dello scultore e trovarmi a scegliere quale sia la mia preferita.
Un mondo strano, con degli abitanti inanimati ma che probabilmente sono in grado di trasmettere emozioni. Anche più degli umani.

Onestamente la cosa che più mi ha colpito della Casa è il suo essere autosufficiente. 
La possibilità di trovare cibo, acqua, di governare le maree di un mare che non è molto diverso dal nostro, le nuvole all'interno dei saloni. È tutto molto simile al nostro mondo, al nostro modo di vedere il mondo.

Le descrizioni delle statue sono così accurate che non ho fatto difficoltà ad immaginarle davanti a me.
Ho invece trovato un po' più complesso immaginare la Casa così come veniva descritta dalla Clarke.
Dopo varie prove ho deciso che l'avrei immaginata come un enorme palazzo, molto simile a Versailles, con saloni enormi e soffitti altissimi. Con ampie finestre per far entrare la luce del giorno e piani interrati a nascondere i saloni sommersi dall'acqua.
Non lo so se la Clarke si era immaginata così questo mondo, ma mi piace avere un'idea un po' romantica di Piranesi che attraversa un salone enorme, in una Versailles senza decorazioni dorate, ma piena di statue michelangiolesche.

Io non lo so se l'intento era quello, ma mi è sembrato di leggere un retrogusto psicologico in tutto il libro.

Mi è sembrato di incontrare ad ogni pagina un riferimento alla vita moderna e alle difficoltà che chiunque può incontrare.

Piranesi si rifugia sempre di più nella Casa, si attacca sempre di più alle sue statue, si avvinghia alla sua realtà pagina dopo pagina.
Come una persona qualsiasi quando cerca di aggrapparsi alle proprie certezze.
Come se ci fosse veramente qualcuno che vuole portarci via i nostri traguardi da sotto il naso.

E l'Altro, questa figura saggia quanto incostante e strana, mi è sembrato tantissimo la parte irrazionale di ognuno di noi che cerca di spingerci oltre, che cerca di mostrarci a cosa dovremmo puntare realmente, che prova a dirci che in realtà siamo degli inetti che hanno bisogno di essere guidati e istruiti.

Non vi dirò come termina il libro e nemmeno cosa succede realmente. Dovreste leggerlo.
Vi do solo un paio di consigli.
La scrittura è facile e veloce, ma non fatevi ingannare e non distraetevi. Mantenete la concentrazione per evitare di perdere il filo.
Non aspettatevi di capire tutto subito, anzi. Partite senza preconcetti e immergetevi in questo libro come se foste delle pagine bianche pronte ad accogliere una nuova storia. Sarà più facile capire meglio cosa state leggendo.
E, soprattutto, dategli e datevi una possibilità. Abbiate il coraggio di andare oltre a pagina 90 per cominciare a capire e ad amare questo libro.

Io non ho ancora deciso se mi è piaciuto.
Ho deciso però che questo libro è decisamente un libro diverso, che non può essere incanalato in una definizione di bellezza o bruttezza. 
È un libro che ha bisogno di essere metabolizzato, magari riletto o magari no.
Probabilmente mi porterò questo viaggio dentro ancora per un po' e cercherò di trovare un posto per lui nel mio cuore. 
Perché questo sì che lo merita. 
Un posto nel cuore per essere conservato con amore.

Ciao Piranesi, ci si vede nella Casa.

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