La guerra dei papaveri - R. F. Kuang



Ora che ho finito questo libro posso dire: "datemi immediatamente il seguito!"

La Guerra dei papaveri è un fantasy ambientato in un mondo fantastico che si rifà alla cultura asiatica

Il libro è diviso in tre parti ed è un susseguirsi di colpi di scena e incalzanti avvenimenti che difficilmente ti faran venire voglia di metterlo giù.

La nostra protagonista, Rin, rimasta orfana da bambina a causa della guerra dei papaveri, è stufa della sua vita. Non accetta che la sua storia sia stata già scritta per lei, vuole diventarne la padrona e cambiare la propria esistenza.

Per lei non sarà un'impresa facile, la sua unica chance sarà passare l'esame per l'accademia militare più importante dell'Impero.
Cresciuta in povertà, in ambienti poco raccomandabili dove crescere, si rimboccherà le maniche e con tanta determinazione cercherà di risollevare la propria situazione.

Un protagonista femminile a tutto tondo, in continua evoluzione e crescita, con scelte coraggiose e alcune volte azzardate da intraprendere.
Un personaggio vero, che sbaglia, combina guai ma impara da essi, che affronta un lungo percorso di crescita interiore. 

Si scontrerà con le proprie origini, con i propri demoni interiori e non tutto quello che ne uscirà sarà positivo. Si perderà, andrà alla deriva e non riconoscerà più se stessa scordandosi i propri obiettivi e chi volesse diventare.
La scoperta di se stessi, delle proprie reali ambizioni e del proprio potere fanno da sfondo a tutto il romanzo.

Sicuramente un fantasy originale assolutamente da non perdere.

Una storia davvero coinvolgente con un mix di fantasia e storia. Poteri magici e tradizioni.  
Di dipendenza, di droghe e di potere.
Un racconto di crescita ma anche di guerra e sacrificio, non veniamo risparmiati da scene cruenti e sanguinarie, episodi da lasciare senza fiato come un pugno nello stomaco.

Gli orrori della guerra a cui assisteremo saranno davvero tanti.

L'autrice Kuang prende spunto dalle molte storie sui conflitti cino-giapponesi durante la seconda guerra mondiale. Possiamo tranquillamente ritrovare tra le pagine del libro una Cina, che nel libro è rappresentata dal Nikan, indebolita dalle guerre civili e dai propri comandanti poco propensi alla collaborazione, che deve fronteggiare il Giappone, Mugen nel racconto, che si appresta a conquistarla.

Molti gli episodi che portano a profonde riflessioni, villaggi ridotti allo stremo da assedi, armi chimiche usate su civili, descrizioni che fanno davvero male di popolazioni sterminate con una crudeltà senza senso apparente.

Quindi siete avvertiti, il libro è liberamente ispirato alla storia reale, usa i resoconti di alcuni degli atti indicibili perpetrati durante il cosiddetto “stupro di Nanchino” e degli atroci esperimenti condotti sui prigionieri e non risparmia nessun dettaglio brutale.

Definito come uno young adult, ma personalmente non lo consiglierei ad un pubblico troppo giovane.
Da questa romanzo sono uscita scombussolata, ho davvero apprezzo questo libro, ma mi sono posto un interrogativo a cui ancora non ho trovato risposta. Chi è il vero cattivo di questo libro?

Le ragioni per leggere questo libro sono tante e diverse fra loro.
La prima, già nominata precedentemente, è il personaggio di Rin: una protagonista reale, ben caratterizzata, piena di difetti e con sentimenti normali e simili a quelli che provano tutti, potrei dire quasi reali. Un personaggio che si ama in una pagina, poi giri pagina e inizi a scuotere il capo e a morderti la lingua per non prenderla a male parole. Ma Rin non è la sola a cui ci si affezionerà in questo romanzo. Tra i miei personaggi preferiti ci sono sicuramente Kitay, fedele e gentile che sarà il grillo parlante personale di Rin, la sua coscienza spesso inascoltata, e Nezha che, per la maggior parte del libro, è la nemesi di Rin.
La magia, che fa da sfondo a tutto il romanzo, si discosta molto dai soliti canoni, è davvero qualcosa di cui non avevo mai letto prima. 
Gli sciamani, figure lasciate ai margini dell'Impero, sanno comunicare con gli dei. Queste potenti figure lasciano che il potere degli dei, ai quali sono devoti, possa incanalarsi nei loro corpi per sfruttarli nella guerra. Un potere così forte non è semplice da gestire, li renderà instabili e pericolosi.
Un prezzo da pagare altissimo.
Un percorso che li condurrà alla pazzia.

“Il successo richiedeva sacrificio. Il sacrificio significava dolore. Il dolore significava successo.”

L’ambientazione è ben fatta e non solo da punto meramente descrittivo e ambientale. La Kuang ha saputo costruire e incastrare con sapienza, dinamiche culturali e politiche che non annoiano e incuriosiscono molto.

Ora veniamo a te che stai leggendo questo blog: hai letto questo libro? Ti attira? Vorresti leggerlo?

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