La Nona Casa - Leigh Bardugo

 


Alla fine l’ho letto pure io. Ci ho messo un po’, l’ho comprato mesi fa, ma c’era qualcosa che non me lo faceva affrontare. Sesto senso? Forse.

Partiamo dall’inizio: Galaxy Stern.
Chiamata da tutti Alex, è una ragazza strana, problematica e, allo stesso tempo, dotata.
Nel libro è descritta inizialmente come una ragazza che non ha idea di cosa vuole dalla vita, come una ragazza disadattata che ha trovato un’opportunità.

Ora, io non voglio essere sempre il bastian contrario della situazione, ma in questo caso ci sono un po’ di problemi con il personaggio creato.
La ragazza descritta è una ragazza fragile, con poche prospettive, con poca attenzione. Poi, improvvisamente, cambia e diventa determinata, forte e decisa.
Ma come è nato questo cambiamento?

Il libro ha un problema non da poco: ci sono dei buchi di trama. Buchi che sono dovuti sicuramente a più fattori. Certamente la scelta stilistica del flashback non aiuta, non facilita il lettore a capire quello che gli manca, non lo aiuta a unire i puntini facilmente.

Comunque, nonostante questa difficoltà nell’empatizzare con Alex, è un buon personaggio, con una buona crescita dentro la storia e con delle ottime qualità.

A voi è piaciuto il personaggio di Alex?

“Tutti abbiamo degli spazi che rimangono vuoti.”


Veniamo alla seconda protagonista del libro. O meglio, alle protagoniste. Le case del velo.

Per spiegarvi qual è il contesto, faccio un riepilogo velocissimo: le case del velo sono otto, ognuna ha le sue particolarità e governa una parte della magia. La nona casa è la Lethe, la casa che non è una vera casa, ma più un organo di controllo su quello che le altre otto combinano.

Perciò come potete ben capire, ogni casa è composta da persone diverse, ha un potere diverso e ha uno scopo ancora differente.
La Bardugo descrive le case come luoghi in cui avvengono dei riti magici, impregnati dal velo della magia, ma allo stesso tempo, sono luoghi di perdizione, abitati da persone che sembrano malvagie e senza scupoli.
L’impressione che mi ha dato è che il male, il cattivo, sia sempre dietro l’angolo in questi luoghi.
Questa è una delle cose che più mi ha colpito del libro: la Lethe è una casa di paladini, cavalieri del giusto, pastori della correttezza.
Credo fosse proprio il suo intento: far credere al lettore che la Lethe è il posto in cui la giustizia risiede.

Chapeau!

Di quale casa avreste voluto far parte?

“Questa è una notte da patti. Tra chi vede e chi viene visto, una notte in cui la gente stringe volontariamente falsi accordi, sperando di essere ingannata e di ingannare a sua volta per il piacere di sentirsi valorosa o sexy o bella o solo desiderata. Non importa quanto fugacemente."

Termino questo trittico (tripletta mi ha un po’ stufato come termine) con una serie di considerazioni sul libro.

L’idea di base del libro, la trama, è ottima.
Credo sia veramente un libro innovativo e che si discosta da quello che ormai siamo abituati a leggere.
Ci sono molti personaggi in questo libro, alcuni interessanti, altri meno.
L’idea che i due grandi protagonisti siano più vicini a degli antagonisti che a degli eroi, è molto audace ma vincente.

Non ho apprezzato la costruzione dello storytelling: è difficile continuare a seguire il filo della storia con continui flashback apparentemente insignificanti. Rimangono dei nodi, dei dubbi, che purtroppo si fa fatica a districare alla fine del libro perché stilisticamente troppo distanti nella lettura.

Sono sincera, non ho apprezzato nemmeno la traduzione di questo libro: considero il lavoro dei traduttori uno dei più difficili nel campo editoriale, perché trasmettere tutto il bagaglio culturale e linguistico di una storia non è per niente facile. Purtroppo ho trovato dei punti in cui non capivo proprio il senso della frase scritta, mancava qualcosa insomma.

Però, nonostante qualche debolezza di trama, qualche scoglio di lettura, è veramente un buon libro.
Per essere il primo esperimento di libro per adulti della Bardugo, devo dire che ha raggiunto un ottimo risultato.

Tirando le somme:
Ti sono piaciuti i personaggi?
Possiamo dire di sì, non tutti e non completamente, rimango con i miei dubbi, ma non posso dire che li ho odiati.
Ti è mancata l’assenza di una storia d’amore?
Ma è veramente mancata una storia d’amore, mi chiedo. A me è sembrato un libro intriso di amore, odio, passione. Certo non c’è una vera e propria storia d’amore fra i protagonisti, ma poco cambia. Si parla quasi più di sentimenti che di magia.
Ti è piaciuto il finale?
Anche qui, insomma. Bello e poco scontato, ma anche troppo distante dalla realtà del libro.
Comprerai il secondo libro quando uscirà? Sì, decisamente (sono curiosa, molto, devo sapere come andrà avanti).

Ora tocca a voi, che ne pensate di questo libro?

'Lui le sussurrò nell’orecchio: “Ti servirò fino alla fine dei giorni”.'

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