La città di ottone - S. A. Chakraborty

 


Il Cairo, XVIII secolo.
Le strade della città brulicano di vita, di odori e di voci.
I francesi invadono la città e non capiscono la cultura araba e i turchi soffrono il fatto di essere spodestati dal potere.

- Stacco -

Deserto. Lunga e interminabile distesa di sabbia. Costellata di oasi rigogliose e profumate. Un viaggio che verrà percorso solo di notte per evitare la calura diurna.

- Stacco -

Daevabad.
Bellissima e imponente. Magnifica nella sua architettura frutto dell’unione delle culture che ha incontrato. Una città fantastica e crudele dove incontrate il bene e il male.



Nahri è giovane
Nahri non ha origini.
Nahri non sa da dove proviene e chi l’ha fatta nascere.

Lei sa solo che il destino ce lo costruiamo noi e se serve rubare, non è un problema.
Ogni persona che incontra sul suo cammino è un una preda che userà.
Ma poi canta. Canta una canzone che non conosce, ma che le viene dal cuore. 
E la sua vita cambia.

“Non esiste la magia, non esistono i jinn, non ci sono spiriti in attesa di divorarci.”


Alizayd è un nome importante
Ali ne sente il peso ogni giorno.
Lui è giovane, ha meno di vent’anni.
Ma rifugiarsi negli allenamenti, nei libri e nella religione gli sembra un buon modo per sopportare questo peso.
La disuguaglianza è deleteria e lui vorrebbe tanto poter sistemare le cose.

Il figlio del re, illuso che il mondo possa andare come lui vuole, nel modo più giusto possibile.
Ma poi la giustizia reale gli aprirà gli occhi. 

E tutto cambierà forma.

“Ed essi controlleranno i venti e saranno signori dei deserti. E sarà la fine per ogni viaggiatore che si smarrirà nelle loro terre…"



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